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BENVENUTI NEL SITO DELL'ARCHIVIO DI STATO
In occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, l'Archivio di Stato di Lecce propone un progetto di divulgazione del proprio patrimonio documentale più antico, relativo al periodo in cui visse e operò il Sommo Poeta e agli anni immediatamente successivi alla sua morte. Con cadenza mensile pubblicheremo, su questo sito e sui nostri canali social, un documento correlato di didascalia che ne illustri il contenuto, lo contestualizzi e lo metta in relazione a Dante.
Iniziamo con il Libro Rosso di Gallipoli e con quello che succedeva nel 1268.
"Ecce centum servientes nec non quadraginta balistarias equites centumque servientes pedites, et cum eis quatuor milites..."
Libro Rosso di Gallipoli, raccolta in copia di tutte le pergamene e carte d'antica data emanate dai sovrani del Regno in favore dell'universitas di Gallipoli.
20 novembre 1268
Carlo I d'Angiò comunica al giustiziere di Terra d'Otranto che gli ha inviato rinforzi per l'assedio dei ribelli rifugiatisi nella città di Gallipoli, raccomandandogli di non lasciarsi sfuggire nessuno.
"[...] e la da Tagliacozzo, ove sanz'armi vinse il vecchio Alardo;[...]"
La Divina Commedia, Inferno, C. XXVIII, v. 17-18.
23 agosto 1268
Dante aveva appena 3 anni quando, a Tagliacozzo in Abruzzo, i ghibellini sostenitori di Corradino di Svevia vennero rovinosamente sconfitti dalle truppe di Carlo I d'Angiò, di parte guelfa, segnando di fatto l'ultimo atto della potenza sveva in Italia. Diversi anni più tardi, il Sommo Poeta si ricorderà di quella sanguinosa battaglia e giudicherà frutto di un infimo tranello del condottiero Alardo la vittoria degli angioini.
Saba Malaspina, cronista filo-angioino, narra che, dopo la battaglia, molti dei seguaci di Corradino si rifugiarono a Gallipoli per passare da lì "in Romaniam" e conquistare la libertà.
Da lunedì 7 dicembre 2020 la sala di studio e la sala visure riaprono al pubblico con un nuovo orario: dal lunedì al giovedì dalle ore 09.00 alle ore 17.00; venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00; sabato chiuso. Restano valide le disposizioni fissate per il periodo emergenziale (prenotazione obbligatoria e utilizzo di mascherina).
Nuove modalità di accesso in Archivio per il periodo emergenziale causato dal Covid 19
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